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Abstract Ugo Betti (Camerino1892 - Roma1953) è un giudice, poeta e drammaturgo italiano ed è definito, dopo Pirandello, il più intenso e profondo drammaturgo italiano della prima metà del Novecento. Betti è il precursore di una drammaturgia volta ad indagare problemi morali in forma di indagine giudiziaria, cioe` “il teatro dei processi morali”. I suoi drammi sono impostati su un’inchiesta, su un processo ed affrontano temi giuridici e morali come: il tema del crimine, della colpa, della corruzione, della responsabilita` individuale e collettiva ed in particolare il tema della giustizia che è un tema centrale nel suo teatro. Malgrado la sua lunga attività di drammaturgo (dal 1926 al 1950), la sua ricca produzione, l’importanza delle sue opere ed il successo di qualche sua pièce, non riceve il riconoscimento che merita, il che si può ritenere uno dei motivi essenziali dietro la nostra scelta di questo argomento. . . L’obiettivo di questa ricerca è quello di trattare, dal punto di vista socio-letterario, il tema della giustizia in due significanti opere bettiane che hanno la struttura di un’inchiesta giudiziaria Frana allo Scalo Nord e Corruzione al Palazzo di Giustizzia di Ugo Betti. La prima è un’inchiesta ambientata nel mondo del lavoro per individuare i responsabili di una frana IV verificata in un cantiere dovuta ad un’inondazione durante la costruzione di uno scalo ferroviario. Nell’incidente alcuni operai perdono la vita ed altri, salvati dalle squadre di soccorso soltanto dopo tre giorni, sono impazziti e si credono morti. La seconda è un’inchiesta tra il personale del tribunale ed i giudici sulla morte di Ludvi-pol, un losco e potente faccendiere, il cui cadavere è trovato all’interno del Palazzo di Giustizia. La struttura della tesi: . . La ricerca è suddivisa in un’introduzione, due capitoli, una conclusione e una bibliografia. . Nell’introduzione abbiamo messo in luce la relazione tra diritto e letteratura in generale parlando del movimento chiamato “Law and literature ” nato negli Stati Uniti all’inizio del xx secolo. Poi, ci siamo soffermati a rivelare la relazione fra la letteratura italiana e il mondo giuridico in particolare. Grazie alle riflessioni di tanti studiosi, questo campo di studio è diventato molto interessante. Abbiamo parlato pure della vita di Ugo Betti mettendo in evidenza l’influenza della Prima guerra mondiale sulla formazione letteraria e culturale dello scrittore. . . Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Betti si arruola volontario come ufficiale di artiglieria di campagna ed è fatto prigioniero a Rastatt in Germania dove incontra due importanti figure della storia letteraria italiana novecentesca: Carlo Emilio Gadda e Bonaventura Tecchi, con cui stringe un rapporto di V amicizia. Durante la detenzione, Betti comincia la sua attività letteraria scrivendo poesie d’intonazione fiabesca e simbolica, poi raccolte nel volume Il re pensieroso nel 1922 e recensite da Carlo Emilio Gadda. Il primo capitolo è intitolato Giustizia e problemi esistenziali e sociali ed è suddiviso in tre punti legati alle tematiche presenti nei due drammi. . . Nel primo punto intitolato “Giustizia-Ingiustizia” abbiamo studiato il tema della giustizia nelle due opere sottolineando la visione di Betti sulla giustizia umana. Malgrado che Betti sia un giudice, egli non crede mai alla giustizia umana e la vede sempre imperfetta e impotente a raggiungere la verita`. In Frana allo Scalo Nord, Betti mette sotto luce l’ingiustizia sociale, la corruzione e la povertà in Italia fra le due guerre mondiali ed afferma l’inutilita` della legge a realizzare la giustizia fra gli uomini. Attraverso le investigazioni, il protagonista Parsc scopre che la vita di ciascun imputato è come un destino di sofferenza e che, sia gli operai sia l’imprenditore, sono tutti vittime dell’ingiustizia della società industriale. Il consigliere Parsc perde la fiducia nella legge e nella giustizia umana e si vede costretto a sentenziare non secondo la giustizia, ma secondo «una cosa più alta: La pietà». VI In Corruzione al Palazzo di Giustizia, Betti mette sotto luce tutti gli svantaggi del sistema giudiziario come la corruzione, i ricatti e l’ipocrisia che caratterizzano parte della magistratura italiana dopo la Seconda guerra mondiale sottolineando l’inadeguatezza dei giudici a giudicare gli uomini. L’inchiesta dimostra che non tutti i giudici sono nobili ed onesti, ma qualche volta sono colpevoli e corrotti. Il secondo punto è intitolato “Colpa-innocenza”: In questo punto abbiamo dimostrato la differenza tra la colpa criminale e quella morale ed abbiamo osservato che nei due drammi ogni personaggio soffre di un senso di colpa diverso dall’altro. Ci siamo soffermati anche a rivelare i diversi tipi del senso di colpa come il senso di colpa conscio, il senso di colpa inconscio e il senso di colpa della vittima. Betti, vissuto a contatto con l’ambiente giudiziario per tutta la sua vita, non solo riesce a penetrare nell’anima umana, ma anche riesce ad analizzarla psicologicamente. Il terzo punto è intitolato Responsabilità individuale e collettiva: In questo punto viene spiegato come Betti vede la responsabilità che secondo lui non è solo individuale, ma collettiva. Per lo scrittore, l’individuo non è l’unico responsabile della corruzione né del male, ma l’intera comunità. Nei due drammi l`inchiesta si presenta come VII denuncia dei mali della società intera. In Frana allo Scalo Nord, il processo si complica con l’aumento dei numeri dei colpevoli mentre l’indagine avanza. La ricerca della responsabilità individuale nel corso delle indagini e del processo si trasforma in un’accusa contro la società industriale e il sistema capitalistico che schiaccia gli uomini con un meccanismo ben combinato, lucido e veloce. Mentre in Corruzione al Palazzo di Giustizia, un’inchiesta contro alcuni giudici corrotti finisce per coinvolgere l’intera società. Betti ci presenta un quadro di una società in cui la corruzione si estende a tutti i livelli della vita pubblica e privata coinvolgendo tutto; il potere, la giustizia e la società. . Il secondo capitolo è intitolato Tecnica espressiva ed è suddiviso in tre punti: . . Nel primo punto, intitolato Analisi dei Personaggi ci siamo soffermati ad analizzare i personaggi delle due opere rivelando le caratteristiche principali dei protagonisti e come vengono descritti da parte del drammaturgo sia fisicamente che psicologicamente. I personaggi bettiani rappresentano gli uomini sottoposti alla forza del male e alla sofferenza. La loro vita è piena di dolore, angoscia, inquietudine ed ingiustizia. All’inizio dell’inchiesta cercano sempre di difendersi, ma alla fine confessano le proprie colpe, compiute o no, per liberarsi dal senso di colpa che li opprime. . VIII Nel secondo punto intitolato “Il significato simbolico” abbiamo rivelato l’uso del simbolo come una delle caratteristiche principali del teatro bettiano. Tramite il simbolo, Betti ci trasferisce allusivamente la sua tragica visione del mondo e ci rivela il male nella società. . L’ultimo punto in questo capitolo è intitolato “ Aspetti linguistici e linguaggio magistrale”, in cui abbiamo analizzato il linguaggio di Betti nei due drammi mettendo in evidenza l’uso della metafora e dei modi di dire. Ci siamo soffermati a rivelare il linguaggio giuridico derivatogli dalla sua esperienza di magistrato. Il nostro studio ha dimostrato che nei due drammi ci sono alcune caratteristiche tipiche del linguaggio giuridico come: l’impersonalità, l’uso dell’imperfetto narrativo, l’uso dei periodi lunghi, la ripetizione delle parole e l’uso frequente degli avverbi. Nella conclusione abbiamo portato i risultati raggiunti nella tesi e abbiamo affermato l’importanza delle due opere bettiane nella storia della drammaturgia italiana. |