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Abstract Il Romanzo 1.1. L’Autore Dino Buzzati nasce il 1906 a Belluno, sei anni dopo le esposizioni universali tenute a Parigi. La famiglia risiede gran parte dell’anno a Milano, dove il padre, Giulio Cesare Buzzati, è professore di diritto internazionale alla Bocconi e all’Università di Pavia e collabora al Corriere della Sera. Ha due fratelli Augusto e Adriano e una sorella Angiolina. Sua Madre è Alba Mantovani, di nobile famiglia e sorella del letterato e scrittore Dino Mantovani. Esordisce come scrittore nel 1933 con la pubblicazione del suo lungo racconto intitolato Barnabo delle montagne. Le opere da lui scritte sono numerose e di vario genere: raccolte di racconti, poesie, opere teatrali e romanzi tra i quali il più famoso in assoluto è Il deserto dei Tartari, pubblicato dall’editore Rizzoli nel giugno del 1940. Negli anni dell’infanzia, si accumulano in Buzzati le suggestioni legate al luogo d’origine, cioè Val Belluno e quelle derivate dall’ambiente cittadino a Milano: Le impressioni più forti che ho avute da bambino appartengono alla terra dove sono nato, la Valle di Belluno, le selvatiche montagne che la circondano e le vicinissime Dolomiti. Un mondo complessivamente nordico al quale si è aggiunto il patrimonio delle rimembranze giovanili e la città di Milano dove la mia famiglia ha sempre abitato d’inverno.( ) Nel 1916 è iscritto al Ginnasio Parini di Milano, dove conosce il compagno Arturo Brambilla, futuro professore di latino e greco al Liceo Beccaria, con il quale stringerà forte amicizia che durerà fino alla morte di quest’ultimo nel 1963. Nel 1919, frequenta il Ginnasio Superiore e nasce in lui la passione per l’egittologia che coltiva con l’amico Brambilla, è anche affascinato dai disegni di un illustratore inglese: Arthur Rackham( ). Verso i tredici anni inizia a leggere autori come Poe e Hoffmann. Nel 1920, muore il padre di un tumore al pancreas, (lo stesso male di cui morirà Buzzati nel 1972). È circa in questo periodo che Buzzati sviluppa la passione per le montagne. Compie le prime escursioni sulle Dolomiti con il fratello Augusto, poi con Brambilla e altri amici. Comincia a scrivere e a disegnare e a leggere i romanzi di Dostoevskij. Tiene un diario in cui annota impressioni, giudizi e pensieri. Nel 1924, quasi un anno prima della marcia su Roma, supera gli esami di maturità e s’iscrive alla facoltà di Legge. |